Il Coronavirus preoccupa per le condizioni di salute e le possibilità di contagio, ma anche per gli effetti negativi che ha sull’economia e sul lavoro. Quanto tempo il comparto del turismo ed in particolare alberghi e ristorazione collettiva riusciranno a resistere in questa particolare situazione? Portare avanti un’attività di tutela dei lavoratori non è facile e spesso diventa impossibile senza un’azione tempestiva del Governo.
Il Coronavirus che ha conquistato da diverse settimane la prima pagina dei giornali, ha letteralmente mutato lo scenario italiano. Le ripercussioni si sono registrate anche nel settore economico e produttivo, non tutte le tipologie di lavoro possono essere svolte da casa.
Il settore turistico ha già registrato una notevole perdita di fatturato. Ad oggi nessuno può prevedere quanto durerà questa situazione di emergenza Coronavirus, per questo chiediamo più ammortizzatori sociali. Ad esempio deve essere introdotta la cassa in deroga in quei settori e realtà in cui non è prevista la cassa integrazione ordinaria. Proprio in vista dell’incertezza futura, bisogna studiare e garantire delle tutele alle aziende che rischiano di andare in fallimento se la situazione di emergenza dovesse durare ancora per molto.
Sono tanti i lavoratori che non sanno come doversi comportare in questa situazione di emergenza sanitaria, dove è necessaria la presenza fisica della persona il rischio di contagio è più alto, soprattutto per gli anziani, con difese immunitarie più basse. I datori di lavoro non sanno bene come gestire la situazione, molti rischiano il licenziamento, come forma preventiva a fronte dell’enorme calo di prenotazioni.
Nella ristorazione scolastica stiamo registrando casi di aziende che stanno sospendendo dall’attività e dalla retribuzione i propri dipendenti questo è inaccettabile, si aspettano con urgenza delle istruzioni da parte delle autorità competenti perché anche i permessi e le ferie finiranno ed i lavoratori rischiano di stare a casa senza stipendio.
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